Il 17 dicembre si è tenuto il terzo incontro della terza edizione della Scuola di ecologia incentrato sulla biodiversità e sulle conseguenze per le attività umane della sua perdita. L’incontro, moderato dallo scrittore, giornalista e divulgatore Gabriele Salari, ha visto come protagoniste la professoressa Daniela Gigante e la scrittrice Alessandra Viola.
Con la professoressa Gigante, ricercatrice del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali dell’Università degli Studi di Perugia, abbiamo iniziato un viaggio nella definizione e nella caratterizzazione della biodiversità con esempi dal mondo animale e vegetale. Attraverso la sua definizione si è arrivati anche a delineare la nascita del termine “biodiversità” e a ricordare tappe importanti per il riconoscimento del suo valore, come la conferenza di Rio de Janeiro. La professoressa Gigante ha chiarito poi il concetto di servizi ecosistemici e le implicazioni legate al riconoscimento della biodiversità come molto più della somma di singole parti ma un complesso ordine che permette la sopravvivenza di molte specie. Non meno interessante è la nuova declinazione che si dà al riconoscimento dell’indispensabilità della biodiversità nelle vicende umane con la nuova definizione di Nature contribution to people.
Nella seconda parte dell’incontro, Alessandra Viola ha presentato e discusso con Salari e con l’aula della Scuola di ecologia del suo ultimo libro edito da Einaudi Flower Power. Attraverso il concetto di diritto delle piante, è stata esplorata la necessità a riconoscere un limite alle attività umane quando queste hanno conseguente non necessarie come, ad esempio, lo spreco di cibo.
Un approccio in linea con il ripensare la natura non certo come al servizio dell’uomo, ma mettendo sullo stesso piano umano tutti gli elementi naturali riconoscendone l’essenzialità per l’uomo stesso.